La transizione ecologica e le sfide europee verso le elezioni

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Enrico Giovannini, ex Ministro del lavoro e delle politiche sociali, e Romano Prodi, ex Presidente del Consiglio dei ministri, hanno partecipato al Festival ASviS 2023 portando la transizione ecologica come tematica di confronto.

Ma cos’è questa transizione ecologica?

La transizione ecologica è quel processo di innovazione tecnologica e rivoluzione ambientale volto a favorire l’economia e lo sviluppo nel rispetto dell’ambiente e della sua sostenibilità.

Si tratta di un processo, una transizione appunto, da uno stato di arretratezza nel quale ci troviamo, ad uno superiore e più ecologico.

La transizione ecologica si divide in cinque punti fondamentali:

1 Transizione energetica basata sulle rinnovabili

La transizione energetica si basa su un necessario intervento sulla diminuzione di emissioni quotidiane di CO2, tema discusso anche negli Accordi sul Clima di Parigi del 2015.

2 Agricoltura ed economia circolare

Per quanto concerne l’agricoltura, è prevista l’introduzione di un nuovo modello agroecologico caratterizzato anch’esso da una diminuzione di emissioni. Invece, per l’economia circolare si punta alla prevenzione della produzione di rifiuti e all’impiego alternativo di quelli che vengono prodotti per necessità.

3 Mobilità a zero emissioni

Il settore dei trasporti è il primo a produrre grosse quantità di emissioni e con questo obiettivo, si mira a creare una circolazione elettrica con lo scopo di ottenere una mobilità sostenibile a zero emissioni entro il 2030.

4 Stop alle trivelle

La trivellazione del suolo sfrutta e danneggia il territorio. Con la sua eliminazione e l’introduzione di una mobilità sostenibile, sarebbe possibile bonificare e proteggere il nostro terreno.

5 Tutela della biodiversità

Si sottolinea l’importanza e il dovere morale di preservare l’integrità degli ecosistemi e di tutelare la biodiversità.

Il confronto

L’ex Presidente del Consiglio interviene per primo osservando quale sarà il ruolo dell’Europa dopo le elezioni previste per il 2024: “L’Europa sarà caratterizzata da alleanze, sono ottimista verso il futuro ma la situazione è ancora molto incerta in quanto i comportamenti della politica europea sono imprevedibili. La situazione sarà influenzata drasticamente anche dalle numerose crisi che stiamo vivendo a partire dalla guerra in Ucraina, senza dimenticare la propaganda conservatrice delle destre e la transizione ecologica che porta sofferenza economica da gestire”.

A riguardo, Giovannini replica: “La crisi climatica è il maggiore fallimento nella storia del mercato. Investire in sostenibilità costa e prevede costi aggiuntivi sui bilanci delle imprese, le quali non sempre sono disposte e sufficienti a coprire tali importi”.

Prodi sottolinea poi l’importanza di una politica unitaria condivisa che attualmente manca in Europa come in tutto il resto del mondo: “Servono nuove imprese che investano sulla transizione ecologica e digitale, ma ciò ha costi molto alti che rischiano di generare ancora più divario all’interno della Commissione Europea in quanto la sua costruzione è debole”.

Giovannini aggiunge in merito che la costruzione e il mantenimento di uno stato sovranazionale in pace come l’Unione Europea è molto spesso complesso e difficile.

“Siamo in una nuova fase del capitalismo, prima lo capiamo e meglio è. L’unica soluzione è la via verso la sostenibilità” sottolinea l’ex Ministro.

Ma quindi, quali risoluzioni possiamo effettivamente e concretamente adottare?

“La verità è che non abbiamo idea di quale sia il passo successivo. Gli obiettivi sono condivisi, ma le decisioni da prendere no”, esordisce Giovannini che evidenzia la necessità di affrontare il tema delle risorse di cui l’Europa dispone per combattere questo problema.

“L’Europa avrà a disposizione uno strumento molto importante: la rendicontazione finanziaria che impone alle aziende la rendicontazione del loro impatto ambientale e sociale lungo la filiera (non solo nella singola azienda)”.

Inoltre, “sono presenti una serie di regolamenti portati a termine dall’UE recentemente: ridurre il 55% delle emissioni entro il 2030 per esempio; ma molti altri progetti non si sa se saranno approvati in quanto il Parlamento Europeo è spaccato in due. Molto dipenderà da cosa succederà in questo anno pre elettorale”.

Secondo Prodi, un’ipotetica soluzione sarebbe l’adozione di un’analisi strategica delle opportunità ma anche dei rischi della situazione da affrontare.

Infine, sia Giovannini che Prodi delineano l’importanza della parola resilienza: “Si tratta dello strumento per affrontare i problemi. Lo slogan del Festival è «Accendi il futuro», ci sono moltissime persone che invece vedono il futuro ormai spento. Bisogna perseverare, ricordando l’importanza della resilienza per fronteggiare i problemi che incontriamo e per difendere il nostro futuro”.

La NAMEA come possibile alleata verso un’evoluzione ecologica

La Matrice di conti economici nazionali integrata con conti ambientali, “NAMEA”, è una tipologia di contabilità ibrida che ha lo scopo di affiancare conti economici e conti ambientali in uno stesso schema contabile.

Questo conto satellite sarebbe così in grado di valutare la pressione delle attività produttive e di consumo sull’ambiente naturale.

Le interrelazioni fra il sistema economico e ambientale, possono essere viste in maniera complementare dalle due diverse prospettive. Dal punto di vista economico, si evidenziano i requisiti fisici dei processi produttivi e di consumo, mentre dal punto di vista ambientale, si evidenziano le conseguenze di questi requisiti economici rispetto alla possibilità di carico dell’ambiente naturale.

La NAMEA considera quindi i flussi fisici tra sistema economico e sistema ambientale, fornendo così un’analisi congiunta del contributo dato da ciascun settore economico sia dalle pressioni ambientali sia dall’economia.

Le tipologie di pressioni ambientali si riferiscono in particolare alle emissioni di una serie di dieci inquinanti atmosferici e ai prelievi diretti di quattro tipologie di risorse naturali vergini: vapore endogeno, combustibili fossili, minerali e biomasse.