Giovane che sta per partire

Corpi Europei di Solidarietà: il viaggio e la crescita personale

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Quando penso alla mia crescita personale la prima cosa che mi viene in mente è viaggiare, non solo perché apre le porte a numerose opportunità che non si presenterebbero rimanendo a casa, ma anche perché è un modo per conoscere meglio sé stessi e il mondo circostante. Quando decisi, ormai quasi un anno fa, di intraprendere un’esperienza all’estero dopo aver concluso la laurea triennale non sapevo bene cosa avrei fatto e dove.  Ero estremamente indecisa e confusa e avendo un milione di possibilità davanti a me la scelta risultava ancora più ardua del previsto. E così, durante uno Youth Exchange, uno scambio giovanile finanziato dall’Unione Europea, un’amica mi parlò del Corpo di Solidarietà Europeo e della sua imminente partenza per la Polonia, proprio per un progetto di volontariato Europeo della durata di 8 mesi. Immediatamente capii che era proprio ciò che avrei fatto nei mesi a seguire. Questa esperienza mi ha letteralmente cambiato la vita, mi ha aperto le porte al mondo dei progetti di mobilità finanziati dall’Unione Europea, mi ha fatto imparare nuove lingue, conoscere persone meravigliose (con le quali sono in contatto ancora oggi), sviluppare competenze preziosissime per arricchire il mio CV e soprattutto mi ha dato la possibilità di vivere all’estero per la prima volta.

Per quanto riguarda la mia esperienza, ho deciso di intraprendere il mio volontariato Europeo in Francia, svolgendo un progetto della durata di 7 mesi in un Centro “Europe Direct” a Saint Brieuc, in Bretagna, una regione situata nel nord della Francia. I centri Europe Direct sono presenti in tutta l’Europa e il loro scopo è quello di avvicinare i cittadini all’UE e alle sue iniziative. Il mio compito in qualità di volontaria era quello di promuovere i progetti di mobilità Europea e diffondere la cultura italiana. Organizzavo presentazioni, scrivevo articoli e creavo contenuti sui social proprio al fine di realizzare questo importante obiettivo.

Più di 55.000 progetti di Volontariato Europeo sono stati portati avanti dall’ottobre del 2018 nel quadro del Corpo Europeo di Solidarietà. Per la loro realizzazione, l’UE ha deciso di stanziare ben 1,26 miliardi di euroInclusion Europe per permettere a tutti i giovani, soprattutto a coloro con minori possibilità economiche, di partecipare. 

Ma facciamo un passo indietro: cos’è il Corpo di Solidarietà Europeo?

Si tratta di un programma nato da un’iniziativa della Commissione Europea, ideato per offrire ai giovani dai 18 ai 30 anni la possibilità di vivere un’esperienza all’estero svolgendo attività di volontariato (di gruppo o individuale) che possano beneficiare la comunità locale e internazionale. Le attività solidali possono essere intraprese nei 27 paesi membri dell’UE e nei paesi partner di questa iniziativa, tra i quali troviamo Marocco, Islanda, Georgia, Tunisia, Norvegia e Turchia Portal. Lo scopo ultimo è quello di avvicinare i giovani all’Unione Europea e di rafforzare la loro partecipazione alle iniziative solidali. Le attività che i giovani possono svolgere sono tantissime e riguardano numerosi ambiti: inclusione sociale, dialogo sociale, cambiamento climatico, sviluppo rurale, assistenza ai rifugiati, sport e cooperazione internazionale. La durata varia a seconda del progetto scelto  ma non può andare oltre i 12 mesi.

Partecipare ad un progetto European Solidarity Corps è semplice:  dopo aver creato un proprio account sul portale European Youth, i giovani possono avere accesso a tutte le opportunità di volontariato disponibili e finanziate dall’Unione Europea . Al momento i progetti finanziati dall’UE disponibili sul portale e tra cui è possibile scegliere sono più di 2000. Vi è inoltre la possibilità di apporre filtri alla ricerca per trovare il progetto più adatto alle proprie esigenze e ai propri interessi, ad esempio decidendo il Paese in cui si desidera svolgere le attività di volontariato, il tema del progetto e la durata.

I costi base dell’attività (ovvero alloggio, viaggio da e verso la sede del progetto, trasporto locale e copertura assicurativa) sono coperti dall’Unione Europea. Inoltre, ogni volontario ha diritto ad un pocket money mensile (una paghetta) la cui somma varia in base al costo della vita nel Paese di destinazione. Si tratta dunque di un modo per viaggiare completamente gratuito, dal momento che non sono richiesti contributi monetari per aderire né sono presenti requisiti particolari se non quello di essere cittadini dell’UE o di uno dei Paesi aderenti al programma e di rientrare nella fascia di età 18-30.  

I volontari ricevono una formazione linguistica durante tutta la durata del progetto, e questo rende i progetti ESC cruciali al fine di apprendere una nuova lingua e migliorare quelle che già si conoscono. Io ho avuto la preziosa possibilità di seguire dei corsi di francese con un’insegnante madrelingua.

La Commissione Europea rende inoltre disponibile per i volontari una piattaforma per la valutazione e il monitoraggio delle competenze linguistiche acquisite durante l’esperienza.

Alla fine del progetto verrà rilasciato ad ogni giovane volontario lo Youthpass, un certificato di autovalutazione il cui fine è non solo di testimoniare l’esperienza che è stata vissuta ma anche di racchiudere le preziose competenze acquisite e spendibili nella propria futura carriera professionale. Otto sono le competenze chiave individuate dall’Unione Europea e che devono essere analizzate nel proprio Youthpassi: multilinguistiche, imprenditoriali, alfabetiche funzionali, matematiche, digitali, sociali e civiche in materia di cittadinanza, personali e sociali ed in materia di espressioni culturali.