Safer Internet Forum 2020: alla ricerca di un posto sicuro e inclusivo dietro lo schermo

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Ognuno di noi ha un posto sicuro, o almeno è in cerca del proprio: un angolo di mondo dove sentirsi protetti, o uno spazio di condivisione, di sé e di relativa calma e sicurezza.

Soprattutto durante l’emergenza sanitaria, il posto sicuro sembra ridursi allo spazio creato all’interno delle nostre case. Camerette stracolme di foto e di poster, divani sgualciti e televisori al plasma, scrivanie piene di post-it e computer non sempre troppi veloci sembrano rappresentare l’unica via di fuga. Al riparo dal virus e dal mondo esterno, che ci spaventa sempre di più, un po’ alla volta.

Ma quel mondo dietro allo schermo è davvero “il mio posto sicuro”?

Proprio durante il periodo di lockdown, la navigazione online ha subito un rapido incremento, soprattutto tra i più piccoli. Bambini e bambine si sono affacciati al vastissimo mondo di internet all’improvviso, pronti – o forse non davvero – a cogliere le opportunità di una vita che scorre veloce, tra algoritmi e meccanismi che non tutti riusciamo a comprendere fino in fondo.

Come garantire che quello spazio parallelo, al quale ci affidiamo ogni giorno, sia realmente un luogo sicuro? Come prevenire i rischi che si presentano ogni giorno davanti agli occhi anche dei più piccoli tra noi?

Che poi, se quello sia un luogo inclusivo oppure no è tutta un’altra storia. Se sia un luogo accessibile a tutti e a tutte se lo sono chiesti ricercatori, policy makers, giovani, genitori, insegnanti, organizzazioni della società civile, ONG ed esperti. Un tavolo di discussione aperto. Online, anche questa volta.

“(S)vantaggi digitali: creare un mondo inclusivo per bambini e giovani online” questo il tema dell’edizione 2020 del Safer Internet Forum (SIF), una conferenza internazionale per discutere delle opportunità, dei rischi e delle soluzioni relative alla sicurezza online dei bambini e dei ragazzi. Promosso dalla Commissione Europea, seguendo la sua strategia digitale, per garantire a ognuno la possibilità di trarre beneficio dalla società digitale.

Diffondere consapevolezza, questo l’obiettivo principale del Forum, sia sugli strumenti e i servizi a disposizione, sia sulle sfide da affrontare nel concreto oggi e domani, senza lasciare nessuno indietro.

Che impatto ha avuto il Covid sui bambini con disabilità? Se abbiano avuto la stessa possibilità di accedere ai servizi online e come garantirli loro è stato uno dei temi fondamentali delle giornate di discussione.

Una settimana ricca di incontri e confronti. È bastato un clic su un link di Zoom e ci si è ritrovati tutta l’Europa davanti. Fusi orari differenti si sono sintonizzati sulla stessa linea per seguire gli eventi online. Non sono mancati addirittura partecipanti dall’America Latina, l’Asia e l’Oceania: il mondo rappresentato attraverso i riquadri di Zoom.

Martedì 24 novembre un panel di discussione sull’iniziativa del “Better Internet for Kids (BIK)” ha dato il via ai lavori che si sono conclusi venerdì 27 novembre con la presentazione finale della “BIK Policy Map”. Tre i temi principali attorno ai quali si sono sviluppate le linee guida di questa mappa virtuale: la cornice, la definizione e l’implementazione delle politiche volte al raggiungimento degli obiettivi specifici. Sicurezza online per bambini e bambine, consapevolezza della strategia BIK e il suo sviluppo a livello europeo e globale. La mattinata del venerdì ha visto la discussione attorno alla strategia dell’Unione Europea per combattere in modo più effettivo gli abusi sui bambini.

Tra l’inizio e la fine, rappresentati dagli incontri del 24 e del 27, hanno avuto luogo gli eventi principali del Safer Internet Forum. Due giornate ricche di spunti di riflessione e di chiacchierate informali e non.

La professoressa Laura Lundy della Queen’s University di Belfast ha dato inizio alla sessione principale del 25 novembre, divisa in tre parti, da una prospettiva sui diritti dei bambini, mirando alle sfide per coloro che possiedono una disabilità, passando per le opportunità online per i più giovani e concludendo con le raccomandazioni e le chiamate all’azione nate da questo incontro.

Il pomeriggio è stato caratterizzato dalla possibilità di prendere parola in prima persona, attraverso la prima “deep dive session”, discutendo sulle soluzioni possibili a livello pubblico e privato, sia per le industrie che per le organizzazioni no profit, per creare uno spazio sicuro online per bambini e bambine con disabilità.

La seconda giornata, il 26 novembre, ha visto l’alternarsi delle successive “deep dive session”. Uno spazio libero di confronto sulla creazione di risorse per la sicurezza online guidato dai Safer Internet Centres e sull’educazione inclusiva digitale, che ha visto la presentazione di diverse metodologie tecnologiche e progetti utilizzati all’interno dell’ambiente scolastico.

Ma i lavori non si sono esauriti in questa settimana: sono diversi gli incontri organizzati attraverso il portale “Better Internet for Kids” che avranno luogo nei prossimi mesi. Perché il mondo online non sia solo spazio di opportunità, ma perché lo sia per tutti e tutte, tenendo in considerazione i bisogni specifici e le necessità.

Senza lasciare indietro nessuno.

Safer Internet Forum 2020: https://www.betterinternetforkids.eu/policy/safer-internet-forum