Palau

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di Alessia Giammarco e Valentina Ochner

Introduzione generale

Palau è un arcipelago che si trova nell’oceano Pacifico circa 500km a est delle Filippine e ha come capitale la città di Ngerulmud. Il nome della nazione deriva dal mito del dio Chuab, che bruciato su una pira dagli abitanti avrebbe detto “O melau” cioè “mi state ingannando”. Poi le modificazioni della lingua hanno portato al nome attuale. Un’altra possibile origine del nome arriva dalla lingua Indonesiana, nella quale palau significa isola.

Geografia

Le 200 isole che compongono l’arcipelago di Palau si trovano in Oceania e più nello specifico in Micronesia. Queste isole di origine vulcanica e corallina hanno una superficie di 488km² per 1500 km di coste. I confini delle acque territoriali dello Stato confinano con quelli delle Filippine, degli Stati Federati di Micronesia e con l’Indonesia.

Il clima è equatoriale, con numerosi cicloni tropicali che talvolta provocano ingenti danni, soprattutto tra giugno e novembre.

Storia

Le isole di Palau furono abitate già a partire dal 100 a.C. da coloni Indonesiani, vennero scoperte dagli europei nel 1543, ma vennero raggiunte dai commerci internazionali solo dopo il XVIII secolo.

Vennero colonizzate prima dagli spagnoli, che le vendettero alla Germania, per poi essere invase dal Giappone durante la prima guerra mondiale e dagli Stati Uniti nella seconda. Infine nel 1979 ottennero l’autonomia dopo il referendum popolare che rifiutò la proposta di unirsi alla Micronesia.

Forma di governo

Il Paese ha un ordinamento di tipo bicamerale noto con il nome di Olbiil Era Kelulau. La prima camera è quella del Senato, composto da 9 rappresentanti, mentre la seconda è la Casa dei Delegati, ed i membri di entrambe sono scelti dalla popolazione ogni 4 anni.

La difesa dello Stato non è amministrata dal Governo, ma è affidata all’Esercito americano.

Cultura e religione

I 21.000 abitanti di Palau sono per la maggior parte palauani (70%) ma sono presenti anche minoranze provenienti dagli arcipelaghi circostanti. Le lingue principali dello Stato sono il paluano e l’inglese, ma su una delle isole è parlato anche il giapponese.

Dal punto di vista religioso molti palauani professano il cristianesimo, ma è ancora molto presente la religione tradizionale che unisce alcuni valori cristiani e la chiromanzia.

Economia

L’economia di Palau è basata sul turismo e l’agricoltura e la pesca di sussistenza. 

Il PIL pro capite è uno dei più alti della zona, doppiando quello delle Filippine. Nonostante questo, nel 2006 la Cassa di risparmio di Palau dichiarò bancarotta e moltissime persone persero tutti i loro risparmi, che vennero risarciti dal Governo grazie al saldo di un debito con Taiwan che avrebbe dovuto essere investito nella crescita del Paese.

Top e flop dell’Agenda 2030

Palau ha vissuto una crescita che lo ha portato a passare dallo status di low-income country a quello di high-income country in un periodo di tempo piuttosto breve, che va dal 1994 al 2017. Beneficiando di questa crescita economica, lo Stato insulare ha potuto soddisfare diversi requisiti richiesti dall’Agenda 2030 e, prima ancora, dagli Obiettivi di sviluppo del Millennio, i quali definivano il percorso di sviluppo sostenibile promosso dalle Nazioni Unite prima dell’introduzione degli SDGs. 

Top: Goal 6 – Ensure availability and sustainable management of water and sanitation for all

Nonostante sia un piccolo Stato insulare, Palau dispone di una rete idrica piuttosto efficiente. Ogni casa ha accesso all’approvvigionamento idrico e il 97% delle abitazioni è direttamente collegato alla rete idrica nazionale. La maggior parte delle abitazioni escluse dal servizio pubblico si trova su atolli scarsamente popolati, ma può comunque contare su riserve di acqua potabile grazie a sistemi di raccoglimento dell’acqua piovana. Il sistema principale di acquedotti nato negli ultimi decenni permette all’80% della popolazione di disporre d’acqua ritenuta sicura, mentre alcune zone rurali talvolta non riescono a rispettare gli standard di sicurezza nazionale a causa della presenza di batteri e torbidità.

 Anche dal punto di vista della disponibilità di servizi sanitari di base la situazione nazionale è molto positiva. Infatti, la totalità della popolazione ha accesso domestico quantomeno ai servizi sanitari di base.

Palau progetta di migliorare ulteriormente la propria rete idrica nazionale attraverso un aumento di investimenti a favore della ricerca e della creazione di nuovi progetti infrastrutturali. A tal proposito, il Paese cita nel proprio rapporto alle Nazioni Unite il nuovo impianto solare per la desalinizzazione dell’acqua costruito sull’isola di Peleliu. Questo progetto fornisce dai 19 ai 150 litri pro capite al giorno attraverso energia pulita ed è stato costruito grazie al supporto del governo giapponese e del Pacific Island Forum (PIF). 

Top: Goal 7 – Ensure access to affordable, reliable, sustainable and modern energy for all

Come detto per l’obiettivo precedente, Palau ha compiuto grandi progressi nel fornire ai propri cittadini l’accessibilità alle reti idriche ed elettriche. Il Paese ha raggiunto l’accesso universale all’energia elettrica nel 2016, dopo un decennio in cui la fornitura di elettricità copriva già oltre il 98% della popolazione. Per quanto riguarda l’accesso a combustibili puliti e alla tecnologia necessaria per cucinare la percentuale di popolazione si abbassa leggermente, ma risulta essere 86,90% nel 2016.

Come molti altri piccoli Stati insulari, anche Palau si trova in difficoltà nel raggiungere la maggior indipendenza possibile da combustibile importato. Nonostante ciò, le importazioni sono significativamente calate nel corso degli anni, ridimensionando il proprio valore da 54.956 nel 2014 a 30.565 milioni di US$ nel 2017. Questo miglioramento è stato possibile grazie al miglioramento dell’efficienza energetica. 

Sul fronte dell’energia rinnovabile  prodotta in loco è invece necessaria una maggiore spinta da parte del governo, dal momento che solo il 3,3% dell’elettricità proviene da fonti rinnovabili. Negli ultimi anni sono stati sviluppati progetti a favore dell’energia solare sponsorizzati da partners quali l’Unione Europea, il Giappone, la Nuova Zelanda e gli Emirati Arabi Uniti. Un successo non indifferente si è avuto sull’isola di Kayangel, dove è stato posto l’obiettivo della piena indipendenza energetica attraverso energia solare verso la fine del 2019. 

Attualmente, il governo ha l’obiettivo di incrementare significativamente l’utilizzo di fonti d’energia rinnovabili e per farlo ha espresso la necessità di formare tecnici locali con l’aiuto della Nuova Zelanda.

Flop: Goal 2 – End hunger, achieve food security and improved nutrition, promote sustainable agriculture

Palau riassume i requisiti per raggiungere questo obiettivo in due categorie nazionali, una concerne la lotta alla fame in sé mentre l’altra si focalizza maggiormente sul combattere le diverse forme di malnutrizione. La prima categoria nazionale non desta particolari preoccupazioni, dal momento che si stima che solo lo 0.2% della popolazione viva sotto la soglia di povertà, mentre la seconda riserva maggiori complicazioni.

Infatti, per quanto riguarda l’aspetto della malnutrizione, il governo inizia a disporre di dati una volta che i bambini vengono introdotti nel sistema d’istruzione, ma sono assenti rilevamenti puntuali sullo stato di salute degli infanti. Secondo lo School Health Weight Assessment, progetto promosso direttamente dal Ministero della Salute, solo il 4% dei bambini risulta essere in sottopeso. Questo dato è indice di come lo sviluppo economico avvenuto negli ultimi decenni abbia apportato benefici a gran parte della popolazione, nonostante permangano disuguaglianze sociali e di genere. 

Nonostante ciò, Palau registra un peggioramento in questo obiettivo dell’Agenda 2030 a causa della problematica alimentare opposta, ossia il sovrappeso. Infatti, la World Population Review posiziona Palau al quinto posto della classifica generale dei “Most Obese Countries 2021”, con una percentuale di popolazione obesa pari al 55,30% e un BMI (ossia “indice di massa corporea”) medio di 29.4, valore molto prossimo alla soglia dell’obesità, posizionata a 30. Negli ultimi anni, il governo sta cercando di intervenire su questo fronte attraverso un aumento dei controlli sanitari e una migliore educazione alimentare promossa nelle scuole.

Sitografia

https://sustainabledevelopment.un.org/content/documents/23606VNR_FINAL_21June2019_UN_Version.pdf

https://dashboards.sdgindex.org/profiles/PLW

https://worldpopulationreview.com/country-rankings/most-obese-countries

https://en.wikipedia.org/wiki/Palau#Economy