Economiacircolare.com: l’importanza dell’informazione per il cambiamento sostenibile

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Articolo pubblicato il 20 novembre 2020
In concomitanza con i lavori del governo per l’elaborazione della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile (SNSvS) ripubblichiamo questo articolo che approfondisce uno dei pilastri fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030: l’informazione che promuove un’economia diversa, un’economia circolare.

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EconomiaCircolare.com rappresenta una doppia sfida: fare informazione lanciando una nuova testata in un momento di continua trasformazione e grande crisi per il mondo dell’editoria e scegliere di dedicarci a un tema specifico e di nicchia come è ancora l’economia circolare. Ma è una sfida che abbiamo scelto di assumere con entusiasmo, in cui crediamo molto e che lavoreremo per affrontare ogni giorno con impegno, serietà, affidabilità, qualità”.

Si sente parlare molto spesso di quanto sia essenziale un rapido cambiamento di rotta per evitare l’imminente catastrofe climatica. In particolare, è necessario modificare il nostro agire economico.

Oggi il nostro modello economico non funziona più: ha una struttura che non si regge su sé stessa e rischia il collasso totale. Camminiamo su un sentiero instabile e poco sicuro: senza dubbio.

Nonostante questa consapevolezza, il “cambiamento radicale di rotta” appare lontano, difficile e quasi inattuabile. D’altronde«… se non lo fanno gli altri, perché mai dovrei farlo io?».

Non è sempre così facile seguire la strada giusta se ci si sente soli ed estranei, e se si pensa di non possedere nemmeno gli strumenti adeguati ad affrontarla. Prevale spesso un senso d’impotenza e sconforto generale. E questo è normale. La consapevolezza c’è, la voglia di fornire a sé stessi e ai propri amici, ai propri figli un futuro migliore anche. Ma da dove e come iniziare?

È proprio in quest’ottica che nasce www.economiacircolare.com, piattaforma online che si occupa di condividere informazioni e progetti per promuovere un’economia diversa: un’economia circolare per informare e formare ad un’economia che sia sostenibile. È possibile e giusto.

Non è vero che «… gli altri non lo fanno». Siamo noi che non li conosciamo. E allora conosciamoci! Sapere di essere insieme ci permette di andare avanti nella strada giusta per scoprire che non è affatto “noiosa” né “solitaria”: esistono moltissime iniziative e moltissimi progetti che coinvolgono cittadini, famiglie, amici, aziende. Sono vicine, facili e divertenti.

Abbiamo chiesto a Marica Di Pierri, direttrice responsabile di economiacircolare.com e co-fondatrice del CDCA – Centro Documentazione sui Conflitti Ambientali, di presentarci la piattaforma.

Il web magazine EconomiaCircolare.com è nato da poche settimane, ma raccoglie il testimone di un lavoro di anni. Risale al 2017 il lancio del progetto Storie di Economia Circolare che costruì e lanciò due strumenti pensati per sensibilizzare il grande pubblico: un Concorso a premi e un Atlante virtuale. Il primo, orientato a giornalisti, scrittori, videomaker e storyteller in generale, fu ideato con l’obiettivo di contaminare il mondo dell’informazione invitandoli a raccontare storie di impresa innovative e circolari. Il secondo, l‘Atlante Italiano dell’Economia Circolare , pensato per la cittadinanza, costituì la prima piattaforma web gratuita e di facile accesso dedicata a censire e raccontare aziende impegnate a produrre e offrire in Italia beni e servizi seguendo politiche di circolarità.

A promuovere il progetto vi sonoil CDCA – Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali – ed Ecodom, due realtà diverse per missione e campo di attività: una è un centro studi ambientale e l’altra un consorzio per il recupero dei Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, convinte entrambe che sia necessario investire in progetti culturali e divulgativi per promuovere la transizione verso modelli economici virtuosi e circolari. 

Dopo due edizioni molto partecipate del concorso e il grande successo dell’Atlante, divenuto un riferimento per il settore, l’attenzione si è orientata sull’utilità di offrire in maniera continuativa e affidabile notizie e approfondimenti sul tema.

Così, dopo quasi un anno di lavoro dedicato, è nata economiacircolare.com, testata giornalistica online, aggiornata quotidianamente, promossa dal CDCA, che ne è anche editore, e da ERION, sistema multi-consortile per il recupero dei RAEE nato dalla fusione dei consorzi Ecodom e Remedia. 

Il linguaggio che abbiamo scelto è quello del giornalismo costruttivo. La squadra conta su un’ampia rete di collaboratori, sotto la direzione editoriale di Raffaele Lupoli, che dall’Italia e dal mondo cercano e raccontano per noi come sta cambiando e come dovrebbe cambiare l’economia. A garantire autorevolezza e affidabilità c’è un comitato scientifico a cui partecipano alcuni dei principali enti di ricerca italiani, coordinato da ENEA con la partecipazione di ISPRA, UNI e POLIEDRA.

L’obiettivo? Offrire informazione di qualità, diventare un punto di riferimento e un centro di competenze per tutti coloro che lavorano o sono interessati al campo ampio dell’economia circolare: policy makers, imprese, ricercatori, analisti, cittadini attenti alle tematiche economiche ed ecologiche.

Come è strutturata la piattaforma al suo interno? Il portale pubblica quotidianamente notizie e aggiornamenti e cura focus e approfondimenti su tematiche specifiche. Dalle tendenze alle filiere, alla normativa, alla ricerca e innovazione. Ospitiamo interventi e curiamo speciali tematici e una serie di rubriche a cadenza fissa pensate per target diversi.

Tra queste, In Circolo, che è la nostra tavola rotonda mensile, dedicata ogni volta a un differente tema attorno al quale chiamiamo a confrontarsi esperti portatori di punti di vista diversi. La prima tavola rotonda, ad esempio, è stata dedicata al GPP, ovvero agli acquisti verdi della pubblica amministrazione, attorno a cui si sono confrontati e si confronteranno nei prossimi giorni – amministrazioni, esperti e imprese.

Ci sono poi le rubriche pensate per orientare i consumatori a contribuire a rendere l’economia circolare un tema popolare e non appannaggio dei tecnici, come ancora spesso si pensa. 

Tra esse, Io scelgo bene affidata alla giornalista ambientale e blogger Letizia Palmisano, che recensisce per noi prodotti e servizi a minor impatto. E ancora: Come si fa entra nei luoghi di produzione e spiega attraverso video e testi come avviene, nella pratica, la produzione di merci e beni “circolari”.

Perché è importante fondamentale informare all’economia circolare? In che modo può questa educazione dare un indirizzo al cambiamento? L’economia circolare è un sistema complesso in cui modelli economici, equilibri ecosistemici e strutture sociali vengono ripensati in maniera nuova e interconnessa. Il sistema economico lineare, basato sul meccanismo estrai-produci-consuma-smaltisci nel quale ancora siamo per gran parte immersi, non può più sopravvivere perché è incompatibile con le caratteristiche intrinseche del pianeta, a partire dalla finitezza.

C’è, come accennavo, un importante ostacolo da superare, a cui contiamo di poter dare un importante contributo. É la sfida delle sfide: spiegare perché la transizione verso un modello economico circolare non è solo necessario, ma anche possibile e desiderabile. È possibile perché le tecnologie ci sono. É desiderabile perché preserva dalla definitiva distruzione dell’ambiente, risparmia risorse e al contempo garantisce miglior qualità della vita e tutela della salute, perché crea nuovi posti di lavoro e restituisce valore ai territori costruendo filiere sostenibili e virtuose.

Le preoccupazioni che riguardano l’esaurimento delle risorse, il degrado ambientale, le crisi ecologica e climatica non possono più riguardare solo gli ambientalisti, ma devono coinvolgere tutti e portarci a spingere nella stessa direzione. 

Dal 2007 come Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali ci dedichiamo a documentare e denunciare gli impatti negativi del modello economico basato su estrazione e sfruttamento intensivo delle risorse. Negli ultimi anni è diventato via via più evidente quanto fondamentale sia spendersi anche per la promozione di modelli alternativi che possano contribuire a indicare una prospettiva di cambiamento. I tempi in cui economia ed ecologia venivano percepiti come fattori contrapposti e in conflitto devono lasciare il tempo a una visione integrata e interdipendente. 

C’è bisogno di una nuova maniera di progettare beni e prodotti, di produrre e di consumare. Queste sono evidenze che dobbiamo rendere visibili e comprensibili a più persone possibile.

A ciò si aggiunge che, ancora di più nell’epoca della pandemia globale, con le economie di mezzo mondo in crisi nera, l’economia circolare è un orizzonte a cui guardare con rinnovata fiducia. Numerose ricerche indicano nell’adozione di politiche di circolarità – per esempio nell’ecoprogettazione, nell’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse o nella servitizzazione, ovvero il passaggio da bene a servizio – uno dei capisaldi in grado di garantire la ripresa e il rilancio dell’occupazione. Ad affermarlo, tra gli altri, la Ellen MacArthur Foundation, il World Circular Economy Forum, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Tutte voci autorevoli che abbiamo raccolto e raccontato sul magazine e che invito chi fosse interessato a cercare e approfondire.

Quindi cosa può fare il singolo cittadino, nella sua vita di ogni giorno, per essere parte integrante di un reale cambiamento sostenibile? Molto. I modelli di consumo sono parte del problema, dunque anche parte della soluzione. Le scelte che compiamo quotidianamente incidono sull’ambiente più di quanto pensiamo. Da come ci spostiamo, alle abitudini che abbiamo in casa, a quanti rifiuti produciamo e come li smaltiamo, a cosa mangiamo o quali beni acquistiamo, è lunga la lista delle azioni quotidiane che, moltiplicate per gli abitanti di una casa, di un quartiere, di una città, di un paese o dell’intero pianeta, fanno molta differenza e spostano il piano dal micro al macro.

Tra gli strumenti che abbiamo pensato per questa necessaria opera di sensibilizzazione ad un consumo critico e circolare ho già accennato alla rubrica “Io Scelgo bene”, che vi invito a seguire con attenzione se cercate consigli utili a minimizzare la vostra impronta ecologica. Vi invito però ad utilizzare anche l’Atlante Italiano dell’Economia Circolare, accessibile dalla home page del portale, attraverso cui potete cercare e trovare, divise per regione e per categoria merceologica, imprese che offrono prodotti e servizi circolari, operanti da nord a sud del paese.