Editoria italiana: c’è bisogno di cambiamenti

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di Soraya Avinotti e Vera Lazzaro

Come sappiamo, il digitale e, in particolare, l’avvento dei Social hanno rivoluzionato svariati aspetti della nostra vita, anche le azioni più semplici. Tra queste, lo shopping.

Già da molto tempo lo shopping si è spostato dal negozio fisico allo store online. Molte le persone che preferiscono acquistare tramite pochi click, i vantaggi?

Veloce, comodo, sicuro (la maggior parte delle volte) e, la parte preferita da tutti, si può fare comodamente seduti sul divano di casa!

Moltissimi negozi recentemente hanno deciso di aprire anche un negozio virtuale, seguendo così questa nuova tendenza, tra questi anche molte librerie. Ma quali sono le differenze tra libreria fisica e virtuale? È meglio toccare con mano o acquistare tramite click?

Queste sono state le domande a cui noi, redattrici di Change, abbiamo cercato di rispondere intraprendendo un dibattito sui pro e i contro di ciascun metodo di acquisto: i risultati non sono così scontati come si potrebbe pensare, però.

Per esempio, abbiamo notato che la libreria è un po’ come qualsiasi altro negozio, ovvero tende a distrarti e a farti comprare articoli che non ti servono o non suscitano il tuo interesse. Quante volte è capitato di entrare in libreria per prendere un libro specifico, andare a cercarlo, magari non trovandolo, perderti tra gli scaffali e infine uscire con un tomo del tutto diverso che è puntualmente finito nella pila dei “libri da leggere” (che non leggerai mai)?

Lo store online, d’altra parte, è potenzialmente infinito, puoi cercare qualsiasi libro e di rado capiterà che questo non sia disponibile, però ha in sé una certa impersonalità. Sono davvero pochi i siti online che rispecchiano la libreria, o che hanno un ché di attrattivo.

Molto spesso, sono pressappoco identiche fra di loro: sfondo bianco e colore dominante nel marchio, menu a tendina orizzontale all’inizio della pagina e infine impaginazione in stile giornale online. Poche le librerie che danno personalità al loro sito, tra queste Momo Edizioni, di cui abbiamo parlato recentemente (→Momo Edizioni: un nuovo modo di percepire l’editoria) e, anche se relativamente diversa, Einaudi.

In più anche l’acquisto del libro implica distacco, prendere un libro in pochi e semplici click non è certo come passarlo tra le mani e sfogliarlo prima di acquistarlo. Lo ritrovi lì, sul sito, con qualche immagine della copertina, sotto la trama, puoi leggere le recensioni e su pochi siti anche leggerne un estratto. Meno dispersivo, ma più impersonale. Anche se il punto forte degli store è più la comodità di ricevere l’acquisto direttamente a casa in pochi giorni, una cosa da non sottovalutare soprattutto considerando che durante il lockdown questo è stato l’unico metodo possibile per poter fare acquisti.

Se da una parte però i vantaggi dell’e-book sono tanti, anche per le librerie stesse, a iniziare dalla sua ecosostenibilità e finendo con il prezzo, ridotto rispetto al cartaceo, c’è da dire che non sono molte le persone a preferire il digitale.

Nonostante l’e-book imiti in tutto e per tutto il cartaceo, non potrà mai eguagliarlo. Fare swipe sul kindle non sarà mai come sfogliare un libro, sentire il rumore della carta e l’odore di inchiostro, per alcuni una vera e propria droga.

Principalmente è proprio a queste piccolezze che non si riesce a rinunciare. Senza contare che chi non ha praticità con la tecnologia, soprattutto gli anziani, tenderanno a evitare un kindle buttandosi invece sul cartaceo. Insomma, i vantaggi del digitale sono davvero illimitati: una libreria potenzialmente infinita in un minuscolo spazio vitale che non andrà che a occupare un solo angolo della tua casa, costo ridotto rispetto al cartaceo, ecosostenibile, facilmente trasportabile ovunque.

Il problema rimane sempre uno: quanti di noi sarebbero disposti a passare alla comodità digitale e rinunciare alla bellezza fisica del libro? Ma soprattutto quanti editori e case editrici favorirebbero questo passaggio? Dobbiamo infatti tenere conto del mercato editoriale e del cambiamento a cui dovrebbe andare incontro per favore questo passaggio. Cosa comporterebbe al mercato editoriale?

I tempi cambiano, così anche gli usi e costumi della gente, sempre più propensi al virtuale che al reale. Se questo passaggio avvenisse, ci sarebbe bisogno di tanti cambiamenti all’interno del mercato editoriale, cambiamento di cui in realtà si sente già il bisogno.