Roma, Centocelle dice basta

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“Mettiti in ascolto, abbiamo tante cose da dire”: questo è il murale disegnato all’ingresso del I.C. via dei Sesami del quartiere Centocelle di Roma, dove sabato 15 febbraio si è svolta l’assemblea “Centocelle è CøAsa Nostra”, promossa dalla Rete dei Numeri Pari in reazione agli attentati di stampo mafioso avvenuti nel quartiere nello scorso novembre ai danni della libreria “La Pecora Elettrica”, del “Baraka Bistrot” e de “La Pinseria 55”. Diverse le adesioni: da Libera Contro Le Mafie alla Libera Assemblea Centocelle passando per Nonna Roma alla Fiom-Cgil Roma e Lazio. E di cose da dire ne avevano tante.

Dall’incontro è emersa una generale sfiducia dei cittadini verso lo Stato e le istituzioni, da cui si sentono abbandonati non solo nella lotta alle mafie, ma anche e soprattutto nella vita quotidiana: la principale causa dell’insediamento di associazioni illegali sul territorio si deve infatti al vuoto lasciato dallo Stato nel tessuto sociale. Questo ha permesso alle mafie di creare un vero e proprio sistema di welfare sostitutivo, costruito sulle fondamenta delle diseguaglianze sociali.

Stipendi e pensioni troppo bassi, ragazzi che non riescono a trovare lavoro e tagli costanti ai fondi per le politiche sociali sono l’habitat ideale in cui le associazioni mafiose possono proliferare. Secondo i dati della Direzione Distrettuale Antimafia, a Roma 94 sono i clan malavitosi che agiscono su oltre cento piazze di spaccio e nella più grande zona grigia d’Italia, dove legalità e illegalità trovano più convergenze che punti di contrasto.

Oltre la mancata risposta istituzionale, nemmeno quella mediatica è stata di aiuto per i cittadini: se nel breve periodo gli attentati avevano suscitato grande clamore, una volta passata la sensazione di scandalo c‘è stato un silenzio quasi totale da parte dei grandi organi mediatici.

A fronte di uno stato sempre più elusivo, i cittadini e le organizzazioni rispondono con concretezza al problema mafioso. Tante le iniziative in corso, altrettante quelle proposte. Raccolta e distribuzione di generi alimentari, doposcuola, sportelli di ascolto, corsi di teatro, eventi nelle piazze sono solo alcuni dei servizi e delle iniziative a cui quotidianamente si impegnano decine di volontari.  Un impegno che deve necessariamente partire dal basso, vista l’inefficacia di istituzioni che promettono sempre di più e agiscono sempre meno, come il consiglio municipale straordinario in merito agli attentati a Centocelle che la sindaca Raggi aveva promesso per lo scorso gennaio e che non è mai avvenuto.