Ma quale lavoro – Change the Future #2

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di Ilaria Corrias e Asya Turchi

Negli ultimi mesi siamo stati testimoni di eventi che non possono più farci ignorare le particolari dinamiche sociali in cui siamo inseritə. Le censure del governo nell’ambito del servizio pubblico, i fatti avvenuti durante il Concerto del Primo Maggio, le continue repressioni violente delle forze dell’ordine durante le manifestazioni pro-Palestina sono solo alcuni degli esempi che descrivono l’amara realtà che ci circonda.

È in questo clima che la nostra redazione ha lavorato sul numero 2 del bimestrale.

Alla luce del primo maggio e con l’intenzione di stimolare una riflessione sul legame tra i diritti dei lavoratori e i fenomeni di marginalizzazione sociale, abbiamo inizialmente pensato di dedicare questo numero al tema della povertà, dell’inclusione e del lavoro. 

Tuttavia, ad attività concluse, è chiaramente emerso un intento di analizzare e denunciare fenomeni che potremmo definire “antecedenti” l’ingresso nel mondo del lavoro, quali l’inclusione sociale delle minoranze (partendo già dalla scuola) e l’accesso equo ai benefici relativi al diritto allo studio. 

La conformazione di questo numero non deriva tanto dal disinteresse verso la tematica iniziale, quanto dalla convinzione che non ci possa essere lavoro degno di questo nome se prima non vengono tutelati i diritti dei lavoratori o, meglio ancora, delle persone. Capovolgendo il paradigma fordista e capitalista, per il quale l’emancipazione del singolo passa prima di tutto attraverso il lavoro, siamo ormai consapevoli che questa dialettica non possa sussistere se alla base il lavoro continua a essere inserito all’interno di una società globalmente diseguale. 

Lo abbiamo visto nelle difficoltà fattuali di accedere ai sussidi e ai benefici che la Costituzione dovrebbe riservare alə studentə “capaci e meritevoli” che, anche se privi di mezzi, dovrebbero poter “raggiungere i gradi più alti degli studi”; nell’impatto dei cambiamenti climatici sui Paesi poveri che, già dall’infanzia, spazza via qualsiasi possibilità di accedere ad un’istruzione inclusiva e di qualità; nel destino dei lavoratori della Stellantis, costretti alla pensione anticipata o relegati alla cassa integrazione affinché l’azienda potesse dislocare la produzione nei Paesi con manodopera a basso costo. In contrasto a questi fenomeni sempre più numerosi, abbiamo raccolto anche testimonianze positive, quali l’inclusione degli studenti “ristretti” all’Univeristà di Milano, il progetto O.L.TR.E e le strategie dell’Unione Europea per l’incremento all’inclusione socio-lavorativa.

Dalla nostra prospettiva, è risultato dunque prioritario porre ancora una volta l’accento sulla narrazione della complessità partendo dalle sue premesse. La nostra consapevolezza è che attraverso un corollario di voci dirette si possa riuscire ad avere un quadro un po’ più chiaro della realtà, dalla quale partire per la creazione di un futuro più equo e giusto. 

In questo numero di Change the Future

Raccontare Mirafiori: la vita oltre la Fiatdi Ilaria Corrias

Un festival di letteratura dentro la lotta di classe  – di Zoe Cecchinato

Quello che la musica può (e non può) fare: riflessioni post “Concertone”di Lucrezia Agosta, Emanuele Polzella

Trasformazioni economiche-sociali dal secondo dopoguerra a oggi di Greta Tudisco

Il ruolo dell’Ue nella lotta alla povertà, all’esclusione e alla discriminazionedi Martina Vercoli

“Ti chiedo una cosa sola, studia”di Giulia d’Angelis

Lavoro minorile: confronto tra Italia e Cina sui valori tradizionalidi Christoph Munasinghe

L’inclusione lavorativa e la sfida della disabilità di Rosilda Gjana

O.L.TR.E l’esclusione sociale: orientamento per giovani migranti soli di Giulia Sorbino

Le due Napoli: intervista a Giuseppe Manzo sui divari che spaccano in due la cittàdi Maria Cristina De Vita

All’Università degli Studi di Milano cresce il numero degli studenti “ristretti”di Greta Maiellaro

Il privilegio di fare l’universitàdi Mariateresa Sganga

L’inclusione a scuola: intervista a Raffaele Iosadi Emanuele De Zanet

ONE Campaign: attivismo giovanile per un mondo più equodi Martina Varriale

Tampon tax: la povertà mestruale esiste anche in Italiadi Chiara Ghirardi

Il classismo della crisi climaticadi Emanuele Polzella

Trovare una risposta nella storia degli uomini…di Carmine De Paola